Racconti Incompiuti prima edizione italiana - Rusconi 1981


Racconti di Numenor e della Terra-di-Mezzo



















a cura di Christopher Tolkien
Rusconi, Milano, 1° ed. novembre 1981
Traduzione di Francesco Saba Sardi 

Copertina di Brero Dovilio, La grande Opera (part.)
Grafica di Luciano Beggiato
Rilegato con sovraccoperta 






















Note di copertina

Alla definizione del vastissimo corpus narrativo di J.R.R. Tolkien mancavano questi Racconti incompiuti, che il figlio dello scrittore, Christopher, ha amorosamente raccolto e conservato per anni, e che qui pubblica con l'apparato di note, appendici, indici, necessario alla loro piena comprensione e al loro inquadramento anche «storico» nell'universo tolkieniano. Va però subito detto che molto spesso questi racconti «incompleti» appaiono in effetti in sé conclusi e perfetti, e anzi da annoverare tra le espressioni più alte dell'arte di J.R.R. Tolkien, e ne fanno fede - ma è soltanto un esempio - «Narn i Hîn Húrin» e «Aldarion e Erendis». Impegnato a lungo nella progettazione e stesura della sua grande favola, Il Signore degli Anelli, lo scrittore continuò per decenni a sviluppare temi e filoni, per poi riporre questi suoi testi nel cassetto perché gli sembravano non immediatamente integrabili nel disegno generale: rami collaterali, spesso però di fondamentale importanza sia formale che contenutistica, appartenenti ai due «momenti» principali della produzione tolkieniana, il mitologico esemplificato dal Silmarillion, e il favolistico (Il Signore degli Anelli, Tom Bombadil, Lo Hobbit, Albero e Foglia, eccetera).Sono racconti che in ordine di tempo (il tempo «altro» di quel colossale arazzo, policromo quanto coerente e unitario, che è l'opera di Tolkien) vanno dai Primi Giorni della Terra-di-mezzo alla fine della Guerra dell'Anello; e vi si legge, tra l'altro, come Gandalf riuscì a spedire i Nani a Hobbiville, quel che accadde allorché il dio del mare, Ulmo, si rivelò a Tuor sorgendo dalle acque sulla costa del Beleriand, qual era l'organizzazione militare dei Cavalieri di Rohan, com'era fatta l'Isola di Númenor, come si svolse la Battaglia dei Campi Iridati, e ancora tutto quello che le «antiche cronache» narrano dei Cinque Stregoni, delle Palantíri, della leggenda di Amroth... Per gli innumerevoli fedeli di J.R.R. Tolkien, è questo il necessario completamento, e insieme la chiave ai molti enigmi lasciati insoluti, del Signore degli Anelli e del Silmarillion, con i quali forma in realtà una trilogia: un libro destinato a coloro che non s'accontentano delle vicende, dei «fatti», ma vogliono esplorare fino in fondo la Terra-di-mezzo con i suoi linguaggi, le sue leggende, i suoi sviluppi politici, le sue genealogie, come pure a chi apprezza soprattutto il succedersi, qui continuo, incalzante, di episodi, personaggi, eventi tragici, grotteschi, patetici. Dove i racconti sono rimasti allo stato frammentario, le lacune sono state colmate dal figlio dello scrittore con spiegazioni, rimandi alle opere già note; la partecipe traduzione di Francesco Saba Sardi ha contribuito a sciogliere i nodi d'un testo spesso arduo.Questo, che è l'estremo e postumo messaggio del grande scrittore inglese, è dunque il fastigio che corona splendidamente l'edificio narrativo e filologico del «creatore d'un intero mondo» (Auden). Nani, elfi, il Signore Oscuro e il drago Glaurung, uomini buoni e cattivi, orchi, eroi e vigliacchi, guerrieri e maghi, briganti e navigatori, re e regine, per l'ultima volta sfilano sotto lo sguardo incantato del lettore-spettatore, concludendo l'enorme ciclo del suo indimenticabile epos.

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Ringraziamenti

Un sentito grazie va a "Tolkieniano", grande appassionato di J.R.R Tolkien come me e proprietario di una bellissima e grandissima collezione delle sue opere e non solo.
Grazie perchè con molta gentilezza mi ha permesso di poter trarre spunti e recuperare informazioni dal suo lavoro.

Vorrei inoltre ringraziare Luca, grande amico anche lui appassionato di Tolkien che mi ha aiutato a revisionare il sito e a correggerne gli errori mentre l'ultimo grazie va a Dario, che mi ha permesso di reperire la maggior parte dei volumi rari presenti nella collezione.